Coronavirus: una volta che la tempesta sarà passata, quale sarà il futuro del mercato immobiliare?
Il coronavirus ci ha fatto piombare in un periodo dominato dalla paura: la paura per la nostra salute, per quella dei nostri cari, ma anche la paura di quello che accadrà in futuro.
La situazione che stiamo vivendo è senza precedenti, un’emergenza di proporzioni planetarie che ha già messo in ginocchio i mercati finanziari e getta un’ombra d’incertezza praticamente su ogni settore della nostra economia.
Anche il mercato immobiliare sta risentendo dell’impatto del covid-19.
Non poteva essere diversamente, visti i provvedimenti indispensabili per contenere il contagio attuati nelle ultime settimane dal Governo sull’intero territorio nazionale, ovvero l’obbligo di limitare al massimo le uscite e lo stop forzato di ogni attività definita non essenziale.
Al momento è tutto fermo: è impossibile per gli aspiranti acquirenti effettuare la visita agli immobili, le agenzie sono operative solo in smart working, gli affitti brevi hanno tirato il freno.
Tuttavia l’emergenza sanitaria passerà e gli italiani ritroveranno la fiducia nella realizzazione di un progetto riguardante la casa, quel piccolo patrimonio frutto di tanti sacrifici in cui oggi siamo momentaneamente “confinati”.
Passando così tanto tempo tra le mura domestiche molti hanno modo di rilevare le criticità della loro abitazione e cominciano già da ora desiderare una casa diversa.
C’è chi si sta rendendo conto di quanto sarebbe comodo avere una stanza in più, chi rimpiange di non aver scelto a suo tempo una casa con giardino, chi si accorge che una zona giorno più grande sarebbe l’ideale per la propria famiglia.
La quarantena spingerà riconsiderare la casa come un bene rifugio in cui investire.
Come dimostra il traffico sul web dei principali siti e portali immobiliari molti si stanno già guardando intorno… e probabilmente sarà il mercato della prima casa (che attualmente rappresenta circa il 80% del settore) a trainare la ripresa.
Sul mercato immobiliare si creeranno opportunità interessanti per gli acquirenti soprattutto considerando la forte discesa dei tassi di interesse dei mutui, con l’Euribor (parametro di riferimento dei mutui a tasso variabile) e l’Eurirs (parametro di riferimento dei mutui a tasso fisso) che si trovano sui minimi storici ed entrambi in territorio negativo.
Dunque il risveglio sarà più lento nei primi mesi che seguiranno la fine dell’emergenza, ma superato il momento critico saremo in grado di ripartire perché il desiderio di lanciarsi in un nuovo progetto avrà la meglio.
La verità è che in questa fase difficile quello che si percepisce già è la grande voglia che il nostro Paese ha di mettersi in moto per rialzarsi da questo duro colpo.
Lo si capisce dallo spirito con cui tanti italiani stanno affrontando questa sfida, dalla solidarietà che ci stiamo dimostrando, dall’Inno nazionale che riecheggia in tante case, dagli arcobaleni colorati disegnati da mani di bambino che sventolano dai balconi.
In un frangente così delicato sarà questo a fare la differenza: la voglia di guardare avanti.