Le famiglie italiane si confermano sempre più affezionate alla casa di proprietà.
Ecco gli ultimi dati sul patrimonio residenziale e sul numero di compravendite nel nostro Paese.
Nel petto degli italiani batte un cuore… rosso mattone!
Il nostro attaccamento alla casa di proprietà è davvero forte: essere proprietari dell’abitazione in cui viviamo ci piace e per noi rappresenta una vera e propria priorità.
Nemmeno gli anni di crisi economica sono riusciti a farcene disinnamorare!
Infatti, oggi che ci siamo lasciati anni difficili alle spalle, torniamo a vedere il mattone come il migliore degli investimenti possibili.
Il risultato? Il mercato immobiliare è in ripresa e il numero delle compravendite cresce in modo costante di anno in anno.
Di questo abbiamo già avuto modo di parlare in altri articoli sul blog di Capital Servizi Immobiliari, ma oggi vogliamo tornare sull’argomento riportando gli ultimi dati diffusi dalla settima edizione dell’analisi “Gli immobili in Italia”, a cura dell’Agenzia delle Entrate, e quelli dell’Osservatorio Nomisma sulle transazioni immobiliari 2019.
Il patrimonio residenziale italiano.
Lo studio “Gli immobili in Italia”, che viene realizzato ogni due anni dall’Agenzia delle Entrate e dal Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia, offre un quadro aggiornato della ricchezza, dei redditi, degli utilizzi e dei valori imponibili del patrimonio immobiliare italiano censito nel 2016, e conferma che ben il 75,2% delle famiglie italiane è proprietario della casa in cui vive.
Numeri alla mano, il valore immobiliare delle unità possedute da persone fisiche ammonta a circa 5.526 miliardi di euro incluse le pertinenze e se esaminiamo il valore complessivo del patrimonio abitativo, si raggiungono i 6 mila miliardi di euro.
In Italia gli immobili adibiti ad abitazione principale sono 19,5 milioni (il 34,2%), a cui si aggiunge un 23,3% di pertinenze (tra cantine, soffitte, posti e box auto), complessivamente 13,3 milioni di unità.
Gli spazi abitativi affittati sono 6 milioni, quelli disponibili 6,2 milioni; circa 1,2 milioni, invece, sono gli immobili concessi a uso gratuito.
La ripartizione per aree geografiche del patrimonio immobiliare nazionale evidenzia una concentrazione al Nord, che rappresenta poco meno del 50% del totale del valore residenziale, mentre il restante 50% è diviso tra l’area del Centro e l’area del Sud e delle Isole.
Compravendite in aumento: un trend che proseguirà nei prossimi mesi?
Secondo Nomisma gli scambi complessivi registrati in Italia nel 2019 sono stati circa 662 mila, il 92% dei quali relativi al comparto residenziale: ed è proprio questo il settore che lascia meglio sperare anche per quest’anno.
Infatti gli esperti per il mercato residenziale 2020 dipingono uno scenario davvero incoraggiante.
In base alle previsioni degli analisti, la voglia di comprare una nuova casa e quella di investire in un immobile da mettere a reddito si fa sempre più forte e, pur con notevoli distinzioni a seconda delle zone, gli italiani sembrano aver ritrovato piena fiducia in quello che, culturalmente, da sempre vedono come l’investimento più importante e sicuro.
Di certo i prezzi ancora bassi e i tassi sui mutui ai minimi storici continueranno a favorire la ripresa del settore.
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