Il leasing immobiliare abitativo (o leasing prima casa 2018) è un prodotto finanziario, prima accessibile solo alle imprese, che da poco è stato esteso anche ai privati rappresentando un’alternativa al mutuo per chi acquista un immobile da adibire ad abitazione principale.
Scopri con Capital Servizi Immobiliari in cosa consiste questo nuovo strumento e cosa cambia rispetto al mutuo.
Come funziona il leasing.
Quando si acquista una casa in leasing, il proprietario dell’immobile oggetto del contratto non è un privato, ma la banca o la finanziaria che concede il leasing. Il firmatario le pagherà un canone mensile che poi, nel caso in cui decidesse in seguito di procedere con l’acquisto della casa, costituirà una sorta di pre-pagamento.
ATTENZIONE: è bene sottolineare subito che il firmatario non è obbligato a comprare la casa a fine contratto! Come vedremo tra poco, è libero di scegliere altre opzioni.
Questa procedura di finanziamento consente quindi all’intermediario finanziario o alla banca di acquistare un immobile scelto ed indicato dal cliente; quest’ultimo corrisponderà un affitto fino a quando potrà riscattare la casa, le agevolazioni e i requisiti contrattuali.
Quando un cliente firma un contratto di mutuo diventa subito titolare dell’immobile; con il leasing non è così. Proprio per questo motivo al momento della stipula del contratto di leasing non si devono pagare né le spese notarili né quelle legate alla proprietà della casa. Tuttavia il concedente può chiedere al cliente di versare parte del corrispettivo (chiamato canone alla firma), mentre il pagamento dei canoni (che possono essere mensili, trimestrali, semestrali) parte alla consegna della casa.
La rata iniziale, decisamente più bassa rispetto a quella richiesta dal mutuo, è pari circa al 15-20% del valore complessivo dell’immobile. Un’altra differenza rispetto al mutuo è che i canoni del leasing non subiscono variazioni di importo, restando uguali per tutta la durata contrattuale, mentre nel mutuo le rate possono subire variazioni anche importanti.
Nel leasing l’impegno minimo per il cliente è di 8 anni, e quello massimo di 20.
Una volta arrivato alla scadenza del contratto di leasing immobiliare, chi l’ha sottoscritto può decidere di:
- procedere all’acquisto dell’immobile sottraendo dal valore iniziale la quota già pagata e corrispondendo alla banca una maxi rata finale
- restituirlo al concedente
- chiedere al concedente di rinnovare il contratto con le stesse o nuove condizioni economiche.
Il prezzo di riscatto finale della casa che il cliente dovrà pagare al termine del contratto di leasing (se sceglierà di diventare il proprietario) sarà vantaggioso, in quanto molto più basso rispetto al valore di mercato, essendo stato calcolato sul valore dell’immobile di molti anni prima.
Se l’immobile non viene né acquistato né rilasciato alla fine del contratto scattano le procedure di sfratto.
Lo scopo del leasing immobiliare abitativo.
Un prodotto come il leasing immobiliare dà modo alla banca/finanziaria di erogare mutui a molti di quei soggetti ai quali fino ad ora lo negavano; in particolare prevede clausole e agevolazioni interessanti per i giovani.
Infatti, ai fini fiscali, la rendita dell’abitazione in leasing non deve essere indicata nella dichiarazione dei redditi. Quindi non forma reddito imponibile fino a quando non viene riscattata, e i canoni sono detraibili dalle tasse. Diversa la situazione per chi richiede un mutuo: in questo caso infatti la rendita va dichiarata, perché l’abitazione risulta già di proprietà dell’acquirente al momento della sottoscrizione del mutuo. Chi ha meno di 35 anni e un reddito inferiore ai 55.000 euro può detrarre il 19% dei canoni, fino a un massimo di 8 mila euro annui. E’ possibile portare in detrazione anche il 19% del prezzo del riscatto, fino ad un importo massimo di 20 mila euro.
Invece gli over 35 e chi ha un reddito superiore ai 55.000 euro possono detrarre il 19% dei canoni, fino a un importo massimo di 4 mila euro annui e il 19% del prezzo del riscatto fino ad un importo massimo di 10 mila euro. In questi casi dunque le detrazioni si dimezzano e il mutuo, soprattutto vista la convenienza dei tassi attualmente in vigore, potrebbe essere una scelta preferibile.
Il leasing per molti risulta vantaggioso anche perché:
- permette di ottenere un finanziamento in grado di coprire il 100% del valore dell’immobile + l’eventuale arredamento, mentre il mutuo può arrivare al massimo all’80%;
- nel caso in cui il cliente abbia difficoltà con le rate in seguito a gravi avvenimenti, come la perdita del lavoro, ha la possibilità di sospendere il pagamento fino ad un massimo di 12 mesi non più di una volta nel corso del finanziamento;
- in caso di rescissione del contratto e di vendita della casa il ricavato (detratti i canoni dovuti e il capitale residuo) viene restituito.