Dal 1 settembre è possibile comunicare le variazioni del canone stabilito nel contratto di locazione utilizzando esclusivamente il Modello RLI online.
Cos’è la rinegoziazione del canone di locazione?
Nell’ambito di un contratto di affitto, conduttore e locatore possono cambiare di comune accordo le condizioni pattuite al momento della stipula e decidere di aumentare o diminuire l’importo del canone stabilito.
La rinegoziazione del canone è una possibilità che viene concessa per contratti di affitto:
- di tutte le tipologie, sia per uso abitativo, sia per uso commerciale;
- di qualsiasi durata (4+4, 3+2, ecc.);
- indipendentemente dal regime fiscale scelto dal proprietario (tassazione ordinaria o cedolare secca).
Naturalmente la scelta di modificare gli accordi iniziali deve essere presa con il consenso di entrambe le parti coinvolte.
> Ricordiamo che, come ha chiarito l’Agenzia delle Entrate, l’accordo di riduzione del canone non è soggetto ad alcun obbligo di registrazione.
Tuttavia comunicare formalmente all’Erario i nuovi patti economici è molto utile, perché semplifica e garantisce l’iter di eventuali controlli fiscali, rappresentando uno dei più efficaci strumenti di prova del minor gettito da canoni di locazione.
Le novità dal 1 settembre.
Anche alla luce delle numerose richieste di riduzione dei canoni pervenute al Fisco dall’inizio dell’emergenza sanitaria, l’Agenzia delle Entrate ha deciso di standardizzare la comunicazione della rinegoziazione dei canoni di locazione, rendendo la procedura più facile e pratica.
Così ha adeguato il modello per la “Richiesta di registrazione e adempimenti successivi – contratti di locazione e affitto di immobili” (Modello RLI), già utilizzato per la registrazione di nuovi contratti di locazione, proroghe, cessioni, risoluzioni e per esercitare o revocare l’opzione per la cedolare secca, ed ha implementato gli applicativi software ad esso collegati per venire incontro alle esigenze degli utenti nel corso del periodo emergenziale connesso all’epidemia da COVID-19.
La voce “Rinegoziazione del canone” è riportata tra gli adempimenti successivi all’interno del Quadro A, Sezione I.
La novità è stata annunciata tramite il comunicato stampa dell’Agenzia del 3 luglio scorso, in cui si specifica che la nuova versione del Modello RLI va a sostituire il Modello 69 ed è più chiara e semplice.
Dunque dal 1 settembre non è più necessario recarsi allo sportello per comunicare la rinegoziazione del contratto: il nuovo canone d’affitto si comunica compilando il modulo via web.
Il modello aggiornato è disponibile e già utilizzabile dal 3 luglio sul sito dell’Agenzia delle Entrate: clicca qui per visitare la pagina, scaricare il modulo e consultare le istruzioni di compilazione.
Comunicazione rinegoziazione del canone: quali sono i costi?
La registrazione dell’atto con il quale le parti dispongono esclusivamente la riduzione del canone di un contratto di locazione è esente dall’imposta di registro e di bollo.
Per i casi di aumento del canone, invece, registro e bollo vengono calcolati in autoliquidazione dai software insieme ad eventuali interessi e sanzioni. Le somme dovute possono essere versate con richiesta di addebito diretto sul conto corrente del dichiarante, contestualmente alla presentazione del modello.
L’accordo di rinegoziazione del canone in aumento, nel caso in cui dia luogo a un’ulteriore liquidazione dell’imposta per il contratto di locazione già registrato, va comunicato all’Agenzia entro 20 giorni.
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